Intergruppo tutela diritti Lgbtiq+: “Con Putin in Russia i gay tornano in manicomio”

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L’ultima, incredibile e pericolosissima idea della Russia di Vladimir Putin è quella di creare un’unità psichiatrica per curare gli omosessuali. Come riportato da Novaya Gazeta, testata di opposizione costretta a forzato esilio per timore di persecuzioni, sarebbero addirittura previsti percorsi di ‘cura’ obbligatoria per queste persone: una vera e propria ‘terapia di conversione’ con l’obiettivo di ricondurre ad una ‘sessualità normale’. Non a caso parliamo del Paese dove sono in vigore leggi che permettono di fatto ai mariti di restare impuniti in casi di violenza domestica sulle donne, limitando la possibilità per queste ultime di sporgere denuncia. Senza ombra di dubbio assistiamo a un’ulteriore stretta ai diritti fondamentali dei cittadini e allo stato di diritto: una deriva autoritaria che, come cittadini prima ancora che rappresentanti delle Istituzioni, ci preoccupa fortemente e rappresenta un’ulteriore ragione per assicurare un destino di libertà e di indipendenza per l’Ucraina e la comunità Lgbtiq+ di quel Paese. Esprimiamo, dunque, profondo sdegno per quelle che a tutti gli effetti appaiono come autentiche persecuzioni che fanno inevitabilmente tornare alla memoria scenari da incubo in termini di soppressione delle più elementari forme di libertà personali dell’epoca sovietica, in cui per un nulla si poteva finire in manicomio se si veniva percepiti alla stregua di dissidenti“. Lo dichiarano le componenti e i componenti dell’intergruppo per la tutela e la promozione dei diritti delle persone Lgbtiq+ Alessandra Maiorino, Alessandro Zan, Chiara Appendino, Anna Bilotti, Laura Boldrini, Anna Laura Orrico, Bakkali Ouidad, Carmen Di Lauro, Cecilia D’Elia, Dolores Bevilacqua, Elisa Pirro, Emma Pavanelli, Fabrizio Benzoni, Federica Onori, Gilda Sportiello, Giorgio Fede, Giulia Pastorella, Ilaria Cucchi, Ivan Scalfarotto, Marco Pellegrini, Rachele Scarpa, Riccardo Magi, Sabrina Licheri, Stefania Ascari, Susanna Camusso, Michele Fina, Barbara Floridia, Antonio Nicita, Andrea Quartini, Silvia Roggiani.

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