Almaviva, incontro a Milano con operatori 1500 e Trenitalia sul tavolo chiesto al Governo
Il 2023 rischia di essere un anno drammatico per molti dipendenti di Almaviva del settore contact center. Diverse commesse sono in scadenza e a farne le spese potrebbero essere centinaia di lavoratori. Come nel caso degli operatori del “1500”, il numero verde del Ministero della salute, che nel pieno dell’emergenza sanitaria, durante le complicate fasi delle restrizioni e della campagna vaccinale, sono stati il front office dello Stato e delle istituzioni. Si tratta di 523 lavoratori di Milano, Palermo, Catania, Napoli e Rende che con la commessa assegnata dal Ministero della salute ad Almaviva sono stati spostati, non su base volontaria, dalle loro rispettive commesse, su quella richiesta dallo Stato. Una situazione grave che coinvolge anche gli addetti della commessa Trenitalia.
Al Senato, la scorsa settimana, la senatrice Dolores Bevilacqua del Movimento 5 Stelle è intervenuta in aula ( https://youtu.be/tQHtXMM98Dw ) per portare all’attenzione del Governo la problematica di Almaviva e dopo l’incontro con i lavoratori di Palermo e i sindacati, si è recata a Milano dove ha incontrato ieri, venerdì 2 dicembre, una delegazione di lavoratori di Milano-Segrate delle commesse “1500” e Trenitalia, accompagnati dall’avvocato Massimo Laratro che si è fatto portavoce delle loro istanze. Presenti anche il capogruppo M5S della Regione Lombardia, Nicola Di Marco, e il consigliere regionale Ferdinando Alberti che avvieranno attività di sindacato ispettivo a livello regionale come già fatto in Sicilia sempre dal Movimento 5 Stelle.
“Abbiamo depositato un’interrogazione parlamentare al Senato – spiega Dolores Bevilacqua- al fine di sollecitare il ministero competente ad attivarsi per una rapida soluzione della vicenda. È una situazione che richiede la massima attenzione da parte delle istituzioni. Non lasceremo soli i lavoratori di Almaviva”.
“A livello ministeriale – ricostruisce la senatrice Bevilacqua – si era concordato che questi lavoratori sarebbero stati distaccati solo temporaneamente per poi fare rientro nella propria commessa di provenienza. Il problema è che nel frattempo tali commesse sono transitate da Almaviva ad altre società che hanno acquisito con clausola sociale anche il personale tranne i lavoratori del 1500 che ora si trovano ad aver perso il diritto alla salvaguardia occupazionale e professionale con clausola sociale maturato in decenni di lavoro. Le Istituzioni devono farsi carico del presente e del futuro di queste persone”.
“Oltre ai lavoratori del ‘1500’ – affermano i consiglieri regionali Di Marco e Alberti – rischiano pure gli operatori della commessa Trenitalia, anche loro prossimi alla scadenza. Sono diverse le soluzioni che possono essere vagliate per tutelare la professionalità di questi lavoratori e la serenità delle loro famiglie. Solo a titolo esemplificativo si potrebbe pensare ad un loro coinvolgimento nelle commesse Consip, i CUP delle ASP, oppure a soluzioni analoghe a quelle percorse con INPS”.
“Come M5S – concludono i portavoce cinquestelle – saremo a fianco di questi lavoratori. Saremo al fianco di chiunque si adopererà sin da subito con il medesimo obiettivo”.